Dal volontariato italiano una lezione di unità. Padova capitale europea 2020

"Un grazie di cuore al mondo del volontariato italiano per il lavoro straordinario e quotidiano di raccordo e ricucitura della società italiana, attarverso l'impegno costante verso il prossimo. Chi fa del volontariato un impegno di vita rende il verbo 'aiutare' il timone della propria azione quotidiana. La lezione di unità che arriva dal volontariato italiano con Padova capitale europea, spero possa servire anche alla politica che si divide, spesso per ragioni di propaganda, su temi di interesse collettivo, causando ulteriori diseguaglianze. 

L'autonomia non è di parte. L'autonomia come sussidiarietà è scolpita nella Costituzione e rafforza l'unità nazionale. Se siamo d'accordo su questo principio, allora, proprio di fronte alle centinaia di migliaia di associazioni, abbiamo il dovere dell'impegno solenne. L'autonomia si farà sulle materie Lep (livelli essenziali delle prestazioni) quando ci saranno i dati. Ma i ministeri devono sapere che, se perdono tempo, saranno sanzionati. Da diciannove anni i Lep, pur previsti nella Costituzione, non ci sono e, intanto, l'Italia sull'assistenza, il sostegno a chi non ce la fa, i servizi alla persona va avanti grazie alla forza di italiani che hanno fatto del verbo aiutare una ragione di vita. Lo Stato c'è ma dev'esserci sempre, ovunque e nello stesso modo.

Il volontariato è la naturale attuazione di un concetto antico ma fortemente scolpito nella nostra Costituzione, del principio di sussidiarietà se i diversi livelli Istituzionali rispondono adeguatamente. Per me l'attuazione dell'autonomia è sempre stata lotta alle diseguaglianze, superamento del divario non solo tra nord e sud ma tra i diversi territori del sud e del nord, tra le aree interne e le città metropolitane, tra le aree di montagna e a rischio spopolamento e quelle più sviluppate. Lo abbiamo ribadito anche qui, oggi, nell'ambito di Padova capitale del volontariato. Le nostre comunità negli oltre ottomila campanili hanno bisogno che si applichi tutta la Costituzione, a partire dall'articolo 3 che impone allo Stato di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale. Maggior autonomia per Regioni ed enti locali significa maggiori responsabilità e fiducia reciproca massima tra i diversi livelli istituzionali. Rivendico il risultato che al tavolo dell'autonomia oggi si siano sedute tutte le Regioni italiane e non solo quelle a statuto ordinario; così come sia stato fondamentale ascoltare tutti i sindaci metropolitani e l'insieme degli enti locali, perché quello che dobbiamo evitare è trasferire alle Regioni i limiti centralisti a volte imputati allo Stato. Le Regioni devono devolvere ai comuni e i comuni, che sono il fronte piu' avanzato nel rapporto con i cittadini devono dare risposte in tempo reale ed essere giudicati per questo. La legge quadro sull'autonomia, attuando oltre al 116 anche gli altri articoli della Costituzione va in questa direzione. Ora toccherà alle forze politiche dimostrare di essere all'altezza della sfida nobile, sociale, lanciata da Padova in queste due splendide giornate". Così il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, intervenendo al convegno su "Autonomia e prospettive per il Terzo Settore e la società veneta" organizzato nell'ambito delle iniziative di apertura dell'anno 2020 Padova Capitale Europea del volontariato.

 

(Testo a cura dell'Ufficio stampa)