Alla Giornata internazionale della Montagna: “Serve fiducia tra i diversi livelli istituzionali. Le risse politiche danneggiano tutti”

"Le aree di montagna, con il 53% della superficie del territorio nazionale e quasi 10 milioni di abitanti, rappresentano una priorità non procrastinabile. L'evidente e progressivo spopolamento merita un impegno senza precedenti sui servizi alla persona, sulle reti, sulle infrastrutture e su scuola e università. Il 31 gennaio convocheremo gli Stati Generali della Montagna”. Così il ministro per gli affari regionali e le autonomie, Francesco Boccia, intervenendo alla "Giornata Internazionale della Montagna" voluta dalle Nazioni Unite, insieme al consigliere del governo per la montagna, Enrico Borghi, il presidente dell'intergruppo parlamentare per la montagna, Ugo Parolo, e al presidente Uncem, Marco Bussone.

“Il clima tra i diversi livelli istituzionali – ha continuato il ministro Boccia - deve essere sempre improntato sulla fiducia reciproca. Negli ultimi vent'anni non è stato idilliaco, è inutile negarlo. È mancata una fiducia reciproca tra Stato, Regioni e comuni che abbiamo il dovere di ricostruire perché le risse politiche continue non fanno altro che danneggiare la normale interlocuzione tra istituzioni”.

“Sull'Autonomia in questi mesi c’è stata una collaborazione e un dialogo permanente tra governo, regioni, città metropolitane ed enti locali, adesso tocca al Parlamento fare una grande assunzione di responsabilità. La legge quadro che porteremo in Parlamento non deve avere un colore politico ma deve essere una conquista collettiva che mette in sicurezza il Paese e consente ad autonomia e perequazione di essere i pilastri che puntellano una nuova fiducia tra i diversi livelli istituzionali. Questo – ha concluso - vorrà dire avere uno Stato forte e snello”.

 

 

(Testo a cura dell'Ufficio Stampa)