La legge, che effettua un riordino normativo nei settori della protezione civile, dell'ambiente, dei lavori pubblici, della pianificazione territoriale, dei trasporti e dell'energia, presenta illegittimità relativamente alla norma contenuta nell'articolo 6.
Tale disposizione prevede che la Regione provveda agli interventi di bonifica dei siti inquinati di Trieste e della laguna di Marano e Grado, mediante "delegazione amministrativa" rispettivamente, all'Ente Zona Industriale di Trieste e al Consorzio di Sviluppo Industriale della zona Aussa - Corno.
Premesso che i citati siti inquinati sono definiti di interesse nazionale dal decreto del Ministro dell'Ambiente n. 468/2001, avente ad oggetto "Regolamento recante "programma nazionale di bonifica e ripristino ambientale ", la norma regionale eccede dalle competenze Statutarie della Regione.
Essa attua, infatti, una delega di competenze in materia di bonifiche ambientali, che non tiene conto dei soggetti istituzionali a tal fine individuati dallo Stato.
L'articolo 19 del d. lgs 267/2000 attribuisce alla competenza delle Province la titolarità di funzioni amministrative in campo ambientale.
La norma regionale quindi, incidendo peraltro nella materia tutela dell'ambiente e dell'ecosistema , di competenza esclusiva dello Stato ai sensi dell'articolo 117, comma 2, lettera s) della Costituzione, si pone altresì in contrasto con gli articoli 114 e 118, commi 1 e 2 della Costituzione, violando funzioni riconosciute in capo alla Provincia.
Se ne propone, pertanto, l'impugnazione ai sensi dell'articolo 127 della Costituzione.