Il Recovery fund è una grande occasione collettiva

"Il Recovery fund un anno fa, a inizio pandemia, non era nemmeno lontanamente immaginabile. I 209 miliardi per l’Italia non erano dovuti, né scontati. Quelle risorse, la visione comune per l’uscita dalla crisi sociale ed economica e la stessa emissione comune di debito, sono stati il frutto del brillante negoziato chiuso l’estate scorsa dal Presidente del Consiglio Conte e dai ministri che ci hanno lavorato in Europa come Amendola, Gualtieri e Di Maio.

È stata una svolta storica per il nostro Paese e per l'Europa comunitaria, non solo per la quantità di risorse messe a disposizione dei diversi Paesi (all’Italia è spettata la quota maggiore), ma perché si afferma l'idea di Europa sociale sempre più vicina alle comunità, quell'Europa che i sovranisti non perdono occasione di provare a distruggere.

A queste risorse si aggiungono anche i fondi della programmazione 2021-2027 del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) che andranno per l'80% al Sud.

Il documento che nei prossimi giorni approveremo in Cdm è una proposta di programmazione che andrà in Parlamento dove sarà discusso e integrato anche dai confronti con le parti sociali e, entro fine febbraio, la Commissione Ue aprirà le finestre per le adozioni dei diversi programmi che dureranno fino ad aprile. 

È una grande occasione collettiva che va valorizzata senza distinzione politica. Sono le risorse che incideranno sull’Italia del prossimo decennio. Dall'ambiente alla digitalizzazione, dalla scuola all'università, dalla sanità alle infrastrutture, dallo sviluppo al lavoro".
Così il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Francesco Boccia.

 

 

(Testo a cura dell'Ufficio Stampa)