La parità di genere nelle leggi elettorali regionali è una riforma di civiltà

“Ringrazio il Presidente del Consiglio per aver dato seguito in maniera tempestiva all'informativa fatta in Cdm sulla necessità di intervenire sulle leggi elettorali regionali per inserire la parità di genere. Sono sicuro che i consigli regionali inadempienti non si faranno imporre la norma ma agiranno in maniera responsabile. Anche in una democrazia matura quando i legislatori territoriali non riescono ad adattare le norme a dei diritti sacrosanti le forzature diventano inevitabili.
È sempre avvenuto così, anche nei momenti più controversi della storia dei principali diritti negati. E il diritto di rappresentanza di genere nelle assemblee regionali è un diritto sacrosanto.
Una menzione particolare va a tutte quelle associazioni territoriali e nazionali che hanno sempre incalzato le istituzioni in questa che è una riforma di civiltà; dopo la loro sollecitazione ho scritto formalmente alla Conferenza delle Regioni affinché anche in vista della prossima tornata elettorale regionale, le Regioni inadempienti potessero adeguare le rispettive leggi elettorali all'equilibrio nella rappresentanza tra donne e uomini. Tema arrivato poi in Consiglio dei ministri e condiviso dal governo e da tutta la maggioranza”. Così il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia. 
(Testo a cura dell'Ufficio Stampa)