L’estensione dello stato di emergenza non limita le libertà personali

"L'estensione dello stato d'emergenza a seguito del Covid-19 non limita la libertà individuale delle persone ma consente di avere maggiore protezione da parte dello Stato alle Regioni di continuare ad operare in deroga, ai sindaci di fare molti interventi, alla sanità di rafforzare ancora di più le proprie reti territoriali": lo ha detto il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, incontrando i giornalisti in occasione della visita in Umbria e l'incontro con la presidente della Regione Donatella Tesei.

"Non pensavo di doverlo ribadire" ha sottolineato. "L'emergenza significa anche consentire a Regioni e sanità di avere attenzioni e risorse" ha aggiunto. "Anche se siamo uno dei Paesi più sicuri al mondo - ha affermato ancora Boccia - non credo ci sia un solo italiano che ha pensato che dal 1° agosto potesse finire lo stato d'emergenza".

La situazione mondiale, secondo il ministro, è sotto gli occhi di tutti e quindi "non siamo scevri da qualsiasi rischio. Abbiamo riaperto il Paese ma lo teniamo costantemente sotto controllo" ha concluso Boccia.

“Quando si parla di salute, scuola, ambiente e lavoro il punto di vista di chi vive in trincea sul territorio è sempre fondamentale. Per le misure che il governo inserirà nel Recovery Plan a settembre – ha continuato Boccia - così com'è stato molto utile il confronto con le parti sociali e le associazioni di categoria durante gli Stati generali, nello stesso modo servirà un raccordo permanente con le Regioni e gli Enti locali e il loro punto di vista sulle priorità. Sul Covid-19 maggioranza e opposizione a Roma in Parlamento, così come a Perugia in Consiglio Regionale dell’Umbria, hanno il dovere di rispettarsi reciprocamente e di condividere la diagnosi sul Paese. Poi – ha concluso il ministro Boccia - ci si potrà dividere sulle terapie sociali e economiche come è normale che avvenga in democrazia, ma avere un punto di vista condiviso sulla condizione generale e sugli orizzonti, sarebbe un bel segnale di crescita delle classi dirigenti di fronte alle esigenze degli italiani”.

 

 

(testo a cura dell'Ufficio Stampa)