Se ognuno di noi per le festività farà una rinuncia per il bene di tutti, la sfida con il Covid sarà vinta

“Le regole per le festività natalizie non devono essere considerate delle costrizioni ma delle responsabilità verso gli altri. È triste assistere al teatrino di una parte dell’opposizione che invece di mettersi al servizio del Paese per fronteggiare l’emergenza, soffia continuamente sul fuoco delle sofferenze. Salvini da mesi passa da ‘apriamo’ a ‘chiudiamo’ tutto. Le sue dichiarazioni irresponsabili contro le restrizioni, sia nella prima che nella seconda ondata, sono purtroppo parte della storia di questa pandemia. Così come le durissime accuse al Governo con toni spesso violenti dello stesso Matteo Salvini e di Giorgia Meloni per due volte sulla prosecuzione dello Stato di emergenza sia a fine primavera che in estate. È tutto purtroppo tristemente agli atti del dibattito pubblico e parlamentare.

Ora assistiamo anche al tentativo di strumentalizzare il divieto degli spostamenti tra Comuni che riguarda solo tre giorni (25, 26 dicembre e 1 gennaio). Polemiche ancora più assurde e pretestuose se pensiamo che lo stesso divieto era già previsto per i territori in zona arancione e zona rossa e nessuno si è mai lamentato che un nonno o un anziano potesse rimanere da solo. Perché? Semplicemente perché non è mai stato così, nessun anziano è stato privato di assistenza; lo 'stato di necessità' era previsto allora, com'è previsto adesso.

Mi sembrano accuse costruite ad arte per distogliere l'attenzione dalla battaglia che insieme dobbiamo combattere, soprattutto in questo mese di dicembre: il massimo contenimento del contagio e il sostegno alle reti sanitarie. Per loro esiste sempre qualcos’altro. Prima il business, le proteste, le sofferenze di chi non vuole regole, le critiche di chi non crede ai vaccini, le contestazioni per l’allungamento dello stato di emergenza... la lista è lunga, ma non è una lista con cui si costruisce la coesione nazionale ma è la lista di micce che servono solo a incendiare il clima. E noi rispondiamo ancora con 'andiamo avanti insieme' sempre e solo per mettere in sicurezza sanitaria il Paese. Poi arriverà il momento dello scontro politico ma lo faremo fuori dalla pandemia, non dentro la più grande tragedia sanitaria della storia moderna.

Strumentalizzare un giorno i morti, un altro il Natale, un altro ancora le famiglie, gli anziani, i migranti. Lo ribadisco ancora una volta: nessun anziano passerà perché obbligato dalla legge il Natale da solo, nessun non autosufficiente sarà privato di assistenza, nessuna famiglia sarà privata del Natale. Pensiamo piuttosto ad essere responsabili e a vivere le settimane che abbiamo davanti con rigore, serietà e solidarietà; e non perché lo prevede un Dpcm ma perché solo così potremo tutelare e salvaguardare la salute dei nostri nonni, dei nostri anziani, dei più deboli.

Grazie alle misure di questi ultimi due mesi, assunte nonostante il forte contrasto di alcuni gruppi di opposizione in Parlamento, il Governo con l’impegno di regioni ed enti locali ha portato l’indice dei contagi Rt è sceso dall’1,72 allo 0,91, facendo diminuire finalmente i ricoveri in area medica e quelli nelle terapie intensive. In questo modo nei prossimi giorni riusciremo a piegare anche la curva dei decessi che, purtroppo, ancora è troppo alta. Le 59.514 vittime non sono numeri, ma storie familiari, vite spezzate troppo presto, lutti che non saranno dimenticati, soprattutto questo Natale.

Anche per questa attenzione particolare voglio ringraziare pubblicamente il Presidente del Veneto, Luca Zaia, per il senso di responsabilità mostrato anche oggi con la forte richiesta ai cittadini di evitare assembramenti 'nelle vie dello shopping e non solo'; Zaia appartiene allo stesso schieramento politico di Salvini, discutiamo spesso anche duramente delle misure e delle differenti politiche, ma alla fine siamo sempre dalla stessa parte quando si tratta di attuarle: la parte dello Stato e degli interessi collettivi. Conosciamo tutti il valore sociale, culturale, economico, spirituale, che le prossime settimane rappresentano per il nostro Paese, ma quest'anno serve un sacrificio collettivo ancora più alto per tutelare le persone più fragili e evitare che tutti gli sforzi fatti nei mesi che abbiamo alle spalle, a partire da quelli fatti dagli operatori sanitari, possano risultare nulli portandoci nella terza ondata. L’Italia ancora una volta ha bisogno della solidarietà e del senso di appartenenza degli italiani che porta al rispetto delle regole anche quando sono dolorose come quelle che limitano il Natale. Uniti ce la faremo”. Così il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia.

(a cura Ufficio Stampa)