La storia e l’arte di Palazzo Cornaro, sede del Dipartimento per gli Affari regionali e le Autonomie

 

 

La storia

Situato nel Rione Trevi, che prende il nome dalla famosa fontana, il palazzo fu realizzato tra il 1582 e il 1584 da Giacomo del Duca - tra i più assidui collaboratori di Michelangelo - per il cardinale Luigi Cornaro, importante esponente della curia romana. Dal 1628 fu concesso in affitto ad illustri personalità  e nel 1647 fu venduto alla nobile famiglia dei Pamphilj. Nel 1777 vi si stabilì la stamperia della Camera Apostolica.

Dopo l’Unità d’Italia, fu invece sede del Ministero dell’Agricoltura, Industria e Commercio. Nel novecento l’edificio ha ospitato vari uffici pubblici, restando sempre patrimonio dello stato. Oggi è sede del Dipartimento per gli Affari regionali e le Autonomie.

 

L’arte

Dall’ingresso principale su via del Tritone, uno scalone conduce al piano nobile e al grande salone riccamente decorato con pannelli che ritraggono i quattro elementi naturali, le quattro stagioni e paesaggi agresti, urbani e industriali, con un simbolismo chiaramente riconducibile al periodo in cui il palazzo, a fine ottocento, fu ampliato per ospitare il Ministero dell’Agricoltura, Industria e Commercio.

Della sezione più antica dell’edificio fa invece parte una più piccola sala quadrata che si pensa potesse essere la cappella privata: le decorazioni della volta ritraggono infatti un Dio Padre, scene del ciclo mariano, immagini dei profeti. Gli affreschi sono riconducibili alla fine del cinquecento (Scuola di Raffaellino da Reggio o di Giovan Battista Ricci).

Una curiosità: nei sotterranei del palazzo è visibile una parte dell’acquedotto dell’Acqua Vergine, inaugurato nel 19 a.C. e restaurato dall’imperatore Claudio, che termina nella vicina Fontana di Trevi.

 

 

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